Allo scoppio della prima guerra mondiale il Trentino faceva parte dell'Impero austro-ungarico e confinava con il Regno d'Italia. Nell'estate del 1914 migliaia di trentini furono richiamati alle armi e inviati sul fronte orientale, in Galizia (territorio oggi diviso fra Polonia e Ucraina), per combattere contro l'esercito russo. Nel corso della Grande Guerra furono 60.000, alcuni dicono 70.000, in totale i trentini arruolati, dai 12.000 ai 13.000 non tornarono. Un anno dopo, nel maggio del 1915, la dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria portò il conflitto nelle case dei trentini. Con l'apertura del fronte meridionale le zone di confine vennero evacuate. Furono oltre centomila i profughi sfollati, la maggioranza nell'entroterra dell'Impero altri furono evacuati dall'esercito italiano nel Regno d’Italia. Svuotato dai suoi abitanti, il territorio divenne fronte. Al termine della guerra, nel novembre 1918, il Trentino fu annesso all’Italia. Nei primi mesi del 1919, al loro rientro, gli oltre centomila profughi trovarono case e paesi distrutti. Tutto da rifare, tutto da ricostruire. Molti di loro da entrambe le destinazioni non fecero ritorno.
Con la vittoria italiana e la dissoluzione dell’Impero d’Asburgo, la memoria degli “italiani d’Austria” arruolati nell’esercito asburgico e scomparsi nella guerra appena conclusa non entrò nella storia ufficiale. Il Regno d’Italia non si curò di ricordarli e solo in anni recenti, grazie all’impegno di tanti privati per dare un giusto ricordo a queste persone.
Google foto - foto / Bilder
Flickr - foto / Bilder
RTTR dal minuto 11:40 - RAI3 regione - Adige, conferenza stampa - Adige - Trentino