Il 20 gennaio (il 18 nelle chiese orientali) si ricorda San Sebastiano martire, morto nel 288 d.C.
Alto ufficiale dell’esercito romano, martirizzato tramite il lancio di numerose frecce, è venerato come santo patrono della polizia locale e degli arcieri. E’ quindi riconosciuto come patrono anche dalle Compagnie degli Schützen/Tiratori al Bersaglio e come tale viene ricordato in diverse località della Provincia di Trento il giorno stesso o la domenica più vicina.
Nel novembre 2001 l’associazione Europea degli “Historischer Schützen” cioè dei tiratori storici ha incontrato Papa Giovanni Paolo II, che li ha accolti con queste parole:
“Cari Fratelli e Sorelle, con piacere vi porgo il benvenuto nel Palazzo Apostolico, e sono lieto che questo incontro si sia potuto realizzare. Come rappresentanti dell’Associazione Europea degli “Historischer Schützen” siete venuti in pellegrinaggio a Roma per visitare le tombe dei principi degli apostoli e per attingere dall’esperienza della fede comune la forza per il cammino verso il futuro. Chi vuole entrare nel futuro in modo sensato deve conoscere l’eredità del passato. Chi desidera, oggi, collaborare alla costruzione di un mondo giusto e pacifico, deve essere consapevole di quale sia la sua patria. Soprattutto per voi, quali membri di questa associazione di tiratori, la patria rappresenta un bene prezioso. Mentre in origine le vostre associazioni si sono dedicate alla protezione della patria come spazio vitale territoriale, oggi sono importanti i valori e le tradizioni ad essa collegate, che occorre conservare. Infine, la patria mostra la pienezza del suo significato se si supera la sfera terrena e si ricordano le parole che San Paolo ha rivolto ai Filippesi: “La nostra patria invece è nei cieli” (Fil 3, 20).
Cari Fratelli e Sorelle! Guardo a voi, che vi impegnate a conservare nei vostri Paesi il grande bene della patria nel suo significato completo e a trasmetterne le preziose tradizioni alle generazioni future, con riconoscenza e stima. Al vostro pellegrinaggio verrebbe a mancare qualcosa se non prevedesse anche una visita alla tomba di san Sebastiano! Infatti siete legati in modo particolare a questo martire, poiché lo avete eletto come vostro patrono. San Sebastiano può anche servirvi da modello per la vostra testimonianza cristiana.
Abbiamo un’altra testimonianza
Sempre al 2001 data quest’omelia di mons. Lorenzo Dalponte, composta per la celebrazione di San Sebastiano:
“A questo punto mi permetto di esprimere un saluto cordialissimo agli Schützen qui presenti fra noi nel ricordo del loro Santo patrono Sebastiano, la cui festa liturgica si celebra il 20 gennaio.
Nel fare memoria di questo Santo che decine di Schützenkompanien, al di qua ed al di là delle Alpi hanno scelto come loro Protettore, non meditiamo su una verità o su un miracolo del Vangelo, ma parliamo di un giovane ufficiale della guardia pretoriana, vissuto a Roma nel quarto secolo sotto l’imperatore Diocleziano e martirizzato per aver testimoniato la sua fede cristiana.
Sebastiano è un eroico giovane martire, cioè un testimone coraggioso della fede. Martire è colui che avverte il pericolo, sente arrivare la bufera, non teme di morire, non fugge ma resta al suo posto per il bene dei suoi fratelli. Perché? Anche i persecutori più feroci muoiono, muoiono anche i boia. Nella loro prepotenza questi sembrano vincere, distruggono, uccidono, tengono in mano un martello micidiale, i cui colpi portano morte. I martiri sono impotenti davanti a loro, sono come l’incudine, ma questa è più resistente del martello che battendo si spezzerà nelle mani del persecutore.
I veri eroi sono i Martiri! Lo
sanno i credenti, che li scelgono a modello, e diventano i nostri benefattori,
i mediatori di grazie, perché tali li rende l’Onnipotente Iddio.
Cari Schützen! Nei vostri Statuti promettete fedeltà a Dio, alla
famiglia, alla vostra terra. Oggi siete qui per chiedere a San Sebastiano un
aiuto per essere i tenaci e valorosi costruttori del Regno di Cristo nel mondo.
I nostri vecchi lo hanno venerato e invocato nei tristi periodi delle epidemie e quando imperversava la peste, lo hanno pregato nei momenti del pericolo e lo invocavano fra le fatiche ed i disagi gli spaccapietre ed i conciatori di pelli. Nel Trentino a San Sebastiano sono dedicate quindici chiese e trenta cappelle.
Cari Schützen, nelle nostre
difficoltà, invochiamo spesso anche noi Sebastiano. Lo scrittore polacco
Sienkiewicz, nel romanzo Quovadis ne ha fatto il coraggioso difensore della Chiesa
romana. Sia anche il nostro difensore.
Chiediamo al Cielo che non ci manchi mai una casa, un lavoro, un
pane. Se fossimo obbligati a vivere senza Dio, senza una casa, senza una patria
ci troveremo in una situazione da disperati.
Preghiamo, affinché con l’intercessione di San Sebastiano ciò non avvenga mai. Auguro a tutti voi e ai fedeli qui presenti “Pace, bene e salute”. Amen.”
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