Tesino / Drei Heiligen


Tesino

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Il primo ed il terzo giovedì di ogni mese, dalle ore 20.00 alle ore 22.00, ci incontriamo presso la nostra Sede (Palazzo Gallo) a Castello Tesino. La sede è aperta ai soci effettivi e ai soci tesserati.

Ricordiamo che è possibile diventare nostri soci sottoscrivendo una tessera del valore di 10 euro che avrà validità per tutto il 2011.

Tutti i secondi martedì del mese, presso la nostra sede di Palazzo Gallo a Castello Tesino, i componenti della Compagnia si riuniscono in Assemblea per discutere attività, prospettive e impegni della SK Tesino.

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Cenni storici

Per comprendere a fondo i motivi che portano alla rifondazione della Schützenkompanie Tesino 3 Santi Heiligen è necessario partire da tempi a noi molto lontani.

La prima testimonianza della partecipazione dei Bersaglieri tirolesi del Trentino alla difesa della Contea del Tirolo risale al 1302; con l’inizio del 1400, poi, si vennero a formare le prime Compagnie di Bersaglieri volontari composte non solo dagli abitanti delle città e dai contadini ma anche da nobili e appartenenti al Clero. Questa pluralità di classi sociali è lo specchio di come il Tirolo fu una patria molto amata poiché concesse alla popolazione diritti democratici ed autonomia; infatti, nobiltà, clero, borghesia e contadini concorrevano unitamente alla gestione politica, alla difesa del territorio e delle proprie libertà individuali.

Dio, patria, famiglia” sono i valori che da sempre contraddistinguono gli Schützen. L’istituzione ufficiale delle Compagnie dei Bersaglieri fu disposta dalla sottoscrizione della Carta del Landlibell voluta dall’imperatore Massimiliano I in cui veniva regolamentato il servizio militare per la difesa del territorio. Questo accordo prevedeva l’impiego degli uomini esclusivamente in caso di attacco nemico al territorio tirolese e non per portare attacchi all’esterno di esso. Gli Schützen assunsero enorme importanza durante l’epoca napoleonica e nelle mobilitazioni contro i Franco-Bavaresi; nel solo Tirolo italiano, le varie compagnie formarono un gruppo di volontari di circa 15.000 bersaglieri che vennero considerati dal comando francese più temuti delle truppe imperiali. Le truppe francesi tra il 1796 ed il 1797 nel tentativo di conquistare il Principato Vescovile di Trento e del Tirolo vennero fronteggiati da ben 103 Compagnie dei Bersaglieri volontari di cui 14 provenienti dalla Valsugana e dal Tesino (solamente la Valle di Non poteva vantare un numero maggiore di Compagnie, ossia 15); la Compagnia del Casteltesino vantava tra i 102 e 114 bersaglieri arruolati.
Nell’aprile del 1809 l’Austria dichiarò guerra alla Francia ed ai suoi alleati; anche in questo caso, gli Schützen diedero prova del proprio amore verso la patria riuscendo a fronteggiare per quasi un anno l’esercito franco-bavarese col solo aiuto delle compagnie di Schützen.
Da maggio fino a luglio dello stesso anno in Trentino furono schierate cinque compagnie di Primiero (maggiore Casimiro de Bosio), cinque compagnie della Valsugana sotto il comando di Girolamo de Ceschi e sei compagnie del Tesino.
I richiamati della Valsugana, di Ivano, di Castelalto e del Tesino, esortati dal proclama di Andreas Hofer in lingua italiana indirizzato "ai miei cari fratelli tirolesi italiani", respinsero un attacco molto pericoloso di alcuni volontari provenienti da Bassano.
Nel giugno del 1809 anche il Tesino fu teatro di un attacco francese organizzato di concerto dal generale francese D’Azemar, dal colonnello Scotti e dal generale Fiorella i quali miravano a sorprendere i ribelli tirolesi alle spalle attaccandoli dal Tesino.
Le truppe francesi, però, furono espulse dalla conca del Tesino in un modo alquanto originale; infatti, da alcuni documenti si può ricavare uno scritto di don Villabruna dal quale si evince che “…un generale il nove dello stesso mese, mosse alla volta di Tesino con circa trecento soldati. Vi giunse la mattina del 10, e venne da quegli alpigiani con segni della più schietta sudditanza, protestando che il paese era il più ben intenzionato del mondo e che solo pochi malviventi, ormai fuggiti di là, avevano arbitrariamente commosso il paese, ed avevano trasceso nelle passate violenze; che però il generale comandasse pure, che sarebbe servito di ogni cosa. Il generale, (semplicione!) si persuase a tali proteste, e si astenne da ogni vendetta; anzi accettò un lauto desinare, che fu da castellani apprestato alla sua truppa. Ma quei perfidi, abusando dell’altrui buona fede, mentre la truppa mangiava e si credeva sicura, verso il tramontar de sole, si disposero ne’ siti più vantaggiosi, e cominciarono non solo dal monte, ma dalle stesse finestre a far fuoco sopra la truppa. Le campane da tutte e tre le borgate di Cinte, di Castello e di Pieve suonarono a stormo, le grida di minaccia e di morte rombarono da per tutto; sorpresi e sconcertati i militi, si provarono a resistere, ma inutilmente, e scompigliati nel massimo disordine, si diedero a fuggire verso la montagna di Pezza2. I Tesinati gl’inseguirono lungo difficili sentieri con una fucilata continua, e poscia con una tempesta di sassi rotolati giù dalla montagna sopra i soldati e sopra i cavalli loro. Tuttavia, con favore della notte, si trassero quasi tutti in salvo verso Arsiè, e pochissimi perirono. Per questa fuga, e per così fausti successi fatti più baldanzosi i Tesinati, si calcarono in grosso numero al piano verso Fonzaso e Arten, dove, incontrati da circa quattrocento de’ nostri, s’impegnò una forte scaramuccia”.

Gli Schützen, dunque , ponevano al centro della propria esistenza la difesa della patria e della famiglia che costituiva il fine nobile della nascita, dell’esistenza e dell’operato delle varie Compagnie. Per la difesa del territorio era necessaria una preparazione puntigliosa e soggetta a costante aggiornamento; per questo, furono istituiti i Casini di Bersaglio ovvero aree periferiche attrezzate a poligono di tiro e destinate all’addestramento dei difensori della patria nell’uso delle armi da fuoco; tali aree, inoltre, avevano un ruolo di aggregazione e socializzazione della popolazione in quanto erano previste gare con conseguenti premiazioni e festeggiamenti.

Gli aderenti ai Casini di Bersaglio erano tenuti ad un continuo aggiornamento e ad effettuare regolari esercitazioni a partire dal giorno di San Giorgio (23 aprile) fino al giorno di San Martino (11 novembre).
Le prime documentazioni riguardanti i Casini di Bersaglio risalgono addirittura al 1511 anche se la vera e propria organizzazione degli stessi venne attuata con la risoluzione del 5 febbraio 1839.
L’imperatore, conscio dell’amore degli abitanti del Tirolo per il proprio territorio, non volle imporre ai tirolesi l’obbligo di un servizio militare poiché convinto che gli stessi, in caso di pericolo, avrebbero difeso volontariamente la propria patria; infatti, nella Risoluzione del febbraio 1839 si può leggere che l’Imperatore richiese “… la volontaria formazione di Compagnie di Bersaglieri senza costringimento quanto riguarda il loro numero, la divisione della sorta, l’abbigliamento, l’armamento e la nomina dei propri comandanti superiori e subalterni. […] L’istituzione del Bersaglio deve rimanere estranea a qualsiasi organizzazione militare e ad ogni mezzo coattivo, e deve essere intesa come un semplice istituto nazionale, onde, estendendo l’usanza del paese di tirare al Bersaglio, contemporaneamente si preparano gli elementi della difesa della patria”.
La costituzione di una rete di Casini di Bersaglio doveva essere frutto dell’integrazione di Casini già esistenti con la costruzione di nuovi. Nell’Archivio Storico del Comune di Trento si può consultare il “Prospetto dei Casini di Bersaglio ripartiti secondo i distretti di difesa del paese ed i distretti giudiziali – Giugno 1887” nel quale appare il nome delle città e paesi del Tirolo meridionale dotati di un Casino di Tiro al Bersaglio suddivisi in base al distretto di appartenenza.
Nel Distretto di Trento-Valsugana n. VIII sono presenti i seguenti Casini: Trento, Vigolo Vattaro, Pergine, Civezzano, Levico-Caldonazzo, Lavarone, Borgo, Strigno, Pieve TesinoCastel Tesino, Grigno, Vezzano.
Il Casino di Bersaglio del Comune di Pieve Tesino dedicato all’arciduca Rodolfo figlio dell’imperatore Francesco Giuseppe ed erede al trono di casa d’Austria, imponente nella propria struttura ed uno dei più antichi Casini del Tirolo, era ubicato nell’attuale località Fontanabona; fu costruito nel 1800 e rinnovato nell’anno 1875.
In questi documenti storici sono celati scampoli di storia di nostri compaesani che hanno lottato per la difesa della propria patria, del territorio tirolese e delle proprie tradizioni e che devono essere giustamente riportati alla luce del sole.
Otto Von Absburg scrisse: Chi non sa da dove viene, non sa dove va perché non sa dove egli è.

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Giunta

Hauptmann (Comandante): Marco Tessaro

Oberleutnant (Tenente):  Rodolfo Moranduzzo

Fahnen Leutnant (Tenente alla bandiera): Caramelle Guido

Oberjäger (Istruttore): Pasqualini Massimo

Fähnrich (Portabandiera): Boschetto Alberto

I componenti della Sk Tesino 3 Santi Heiligen sono nel complessivo i seguenti:

Sk Tesino 3 Santi Heiligen

Biasetto Erico  -  Marchetto Sandro  -  Biasetto Lusien  -  Marighetto Roberto  -  Moranduzzo Diego  -  Buffa Claudio  -  Orvieto Elisa  -  Pasqualini Erica  -  Pasqualini Roberta  -  Sordo Diego  -  Dorigato Giacomino  -  Sordo Filippo  -  Dorigato Guendalina - Zampiero Luigi  -  Zotta Walter - Milena Chiaro - Boso Angela - Della Maria Asia - Boso Claudio

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Contatto

SCHÜTZENKOMPANIE TESINO 3 SANTI HEILIGEN
Palazzo Gallo
38053   CASTELLO TESINO   (TN)

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