2018_02_28 Salzburg - Rainer Museum

Breve storia del Museo del Reggimento Rainer

La Fortezza Hohensalzburg ospita al suo interno il Museo Rainer sin dall’anno 1924. Il museo ha l’onorevole compito di mantenere vivi il ricordo e la storia dell’ex Reggimento di Salisburgo, il Reggimento di Fanteria Imperiale e Regia N° 59 “Arciduca Rainer”.

All’inizio della prima guerra mondiale, l’allora comandante del Reggimento, il tenente colonnello Maximilian Lauer, aveva dato ordine di collezionare oggetti come armi, uniformi, foto, bottini di guerra ed altro per l’allestimento di una sala commemorativa. All’inizio del 1918 il colonello Lauer riuscì ad ottenere che al terzo piano del corpo centrale della Fortezza Hohensalzburg venissero messe a disposizione due sale per un museo dedicato al Reggimento Rainer.

Inaugurazione del museo nel 1924.

Con l’aiuto zelante di alcuni ex soldati del Reggimento Rainer, i lavori all’allestimento del museo proseguirono dal 1918, dopo la fine della guerra, fino al 1924, anno in cui fu definitivamente inaugurato in forma solenne sotto l’egida dell’allora Governatore del Land, il Dott. Franz Rehrl.

Attualmente il Museo del Reggimento Rainer comprende otto sale, che rappresentano cronologicamente l’intera storia del Reggimento di Rainer, dal 1682, anno della fondazione, fino alla fine della Prima Guerra mondiale nel 1918.

Due delle otto sale, con una superficie più estesa, verranno adattate ed allestite nel corso del 2016, anche per ospitare mostre temporanee. Una di queste sale in particolare sarà dedicata alla cura della tradizione del Reggimento di Rainer nel periodo posteriore al 1918.

Parte essenziale della mostra sono tre plastici tridimensionali a grandezza naturale che mostrano due scene di battaglia della Prima Guerra mondiale nel fronte sud-occidentale della Monarchia imperial-regia, e una scena di battaglia in Galizia.

Il Museo di Rainer sulla Fortezza di Hohensalzburg conserva inoltre numerose armi, uniformi militari e quadri di valore storico-militare.

Il significato, anche dopo il 1918, dell’Associazione di Rainer come associazione-politico-militare tradizionale riconosciuta dallo Stato, e del Museo del Reggimento Rainer si rispecchia nel grande supporto nella cura della tradizione da parte dell’Esercito federale della Prima Repubblica (1918 – 1938) e della Seconda Repubblica austriaca (a partire dalla ricostituzione dell’esercito federale  nel 1955 fino ai giorni nostri) – vedi Link “Storia” e “Cura della tradizione”

Storia del Reggimento Rainer

Il reggimento fu costituito nel 1682 dall’imperatore Leopoldo I° come reggimento di fanteria “Colonnello van der Beckh”, in occasione dell’allora ennesima minaccia che l’Austria aveva subito da parte dei Turchi. In seguito il reggimento si fece valere su tutti i campi di battaglia europei. Nel 1769 al reggimento fu assegnato il N° 59. 

Quando nel 1816 il ducato di Salisburgo venne definitivamente annesso all’Austria, al reggimento vennero assegnate come regioni di reclutamento l’intera zona di Salisburgo e la regione dell’Inn e dell’Hausruck in Alta Austria. Così il reggimento divenne il “reggimento di casa” di Salisburgo. 

Nel 1852 l’arciduca Rainer Ferdinand, un nipote dell’imperatore Francesco I°, fu nominato ultimo titolare del reggimento. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1913, l’imperatore Francesco Giuseppe ordinò che il reggimento recasse “per sempre” il nome di “Arciduca Rainer”. Ed è a questo reggimento che l’imperatore stesso, dopo la battaglia di Solferino, indirizzò le indimenticabili parole: “Questo reggimento fa parte dei più coraggiosi dei coraggiosi”.

L’intervento bellico durante la prima guerra mondiale durò quattro anni (dal 1914 al 1918) sui fronti russo ed italiano. All’inizio del novembre del 1918, terminato il conflitto, il reggimento venne ricondotto da Bolzano alla guarnigione di casa di Salisburgo dall’ultimo suo comandante, il tenente colonnello Richard von Schilhawskiy. In seguito venne sciolto come tutti gli altri reggimenti dell’esercito Imperiale e Regio.

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